L'Alta Via delle Dolomiti n. 4, o Alta Via di Grohmann, è uno spettacolare percorso che si allunga da San Candido in Pusteria a Pieve di Cadore. Suddivisa in cinque incantevoli tappe, è dedicata a Paul Grohmann che per primo scalò le maestose cime dolomitiche tra cui si snoda: la Croda dei Baranci, i Tre Scarperi, il Cristallo, la Cima Grande di Lavaredo, l'Antelao e il Sorapiss.
L'Alta Via delle Dolomiti n. 4 attraversa otto gruppi dolomitici tra i più rinomati ed ammirati di tutte le alpi percorrendo ambienti solitari, selvaggi e silenziosi. L'itinerario incrocia anche il meraviglioso Lago di Misurina, il più grande di tutto il Cadore. Un percorso molto affascinante sia per la bellezza dei luoghi che per il loro interesse storico.
Presenza punti di ristoro nelle vicinanze
Adatta agli adulti e ai ragazzi
L'Alta Via delle Dolomiti n. 4 (Alta Via Grohmann)si sviluppa attraverso un percorso di circa 85 chilometri diviso in cinque meravigliose tappe che conducono gli escursionisti attraverso gli incantevoli ambienti di alcuni tra i gruppi montuosi più suggestivi dell'intero arco alpino. L'itinerario si sviluppa su sentieri e mulattiere in buone condizioni e adeguatamente attrezzati dove è necessario. In un unico tratto -dal Rifugio Vandelli al Bivacco Comici- il percorso richiede una certa pratica alpinistica. Alcune possibili varianti al percorso classico offrono alternative più tecniche.
Il Rifugio Auronzo, meta della prima tappa, sorge in una meravigliosa posizione ed è collegato a Misurina da una strada asfaltata. Fu distrutto durante la Prima Guerra Mondiale e venne ricostruito nel 1925. Lungo il percorso della tappa si supera anche il Rifugio Tre Scarperi-Dreischuster Hütte.
Da San Candido-Innichen si raggiunge la località Alte Säge (Vecchia Segheria), con possibilità di ristoro. Entrando nella Val Campo di Dentro-Innerfeldtal (zona naturalistica protetta) si procede tra prati e boschi per risalire la costa fino ad entrare nella meravigliosa oasi prativa su cui sorge il Rifugio Tre Scarperi-Dreischuster Hütte.
Superata la Val Pra Brusà-Kohlalpltal, si procede verso i ghiaioni del Monte Mattina-Morgenkopf e quindi si sale ripidamente lungo il selvaggio vallone del Rio di San Candido. Attraversato un torrente a 2086 metri di quota, si superano una forcella ed una ripida rampa e si prosegue verso la Torre di Toblin fino al Passo dell'Alpe Mattina-Gwengalpenjoch, meravigliosa ed amplissima terrazza panoramica sulle Tre Cime di Lavaredo.
Superando, poi, la forcella di Toblin-Toblinger si giunge al Rifugio Tre Cime di Lavaredo Antonio Locatelli-Dreizinnenhütte, a 2405 metri, da cui si gode di una vista grandiosa sulle pareti settentrionali delle Tre Cime.
Dal Rifugio Locatelli si prosegue attraversando la conca sotto le pareti settentrionali delle Tre Cime di Lavaredo e si procede verso sudovest scendendo al Pian da Rin per incontrare le sorgenti della Rienza, affluente dell'Isarco. Scendendo, poi, si prosegue lungo il margine della Grava Longa. Superati alcuni laghetti e una capanna di pastori, si sale fino alla Forcella Col di Mezzo.
Un bel sentiero che corre sul ripido versante sud della Croda del Rifugio conduce, poi, al Rifugio Auronzo. Questa tratto attraversa un ambiente sorprendentemente solitario con costante vista sulle pareti nord delle Tre Cime. Al rifugio si conclude la prima tappa.
Il Rifugio Città di Carpi, nei bellissimi Cadini di Misurina, sorge appena sopra la Forcella Maraia in una posizione meravigliosa e particolarmente suggestiva. Protetto alle spalle da bianche ed affilate pareti rocciose volge il suo sguardo su verdi prati. Lungo l'itinerario della tappa si supera anche il Rifugio Fratelli Fonda Savio.
Dal Rifugio Auronzo un bel sentiero conduce al crinale del Monte de le Cianpedele e ad una sella da cui inizia un evocativo sentiero di guerra costruito dagli Alpini nel 1915. Passando sotto la cima del Monte de le Ciampedele si prosegue sul bordo del crinale su qualche passaggio esposto. Attraverso una galleria di guerra e un diedro attrezzato con corde e scale, si raggiunge una cengia che taglia la parete della Cima Ciadin di Rinbianco e si prosegue fino alla suggestiva Forcella di Rinbianco.
Superati un vallone e uno sperone roccioso si sale, assistiti da corde fisse, al Passo dei Tocci e al Rifugio Fratelli Fonda Savio. Per raggiungere i rifugi Città di Carpi e Col de Varda ci sono tre possibili itinerari:
Il Rifugio al Sorapiss Alfonso Vandelli, meta della terza tappa, sorge all'interno della spettacolare conca nord del Monte Sorapiss dove c'è il bellissimo e famoso lago turchese del Sorapiss, alimentato da un ghiacciaio perenne.
Dal Rifugio Città di Carpi si scavalca la Forcella Maraia e si scende su bei pascoli e prati alberati fino ad una stradina militare che collega Maraia al Col de Varda e Misurìna. Procedendo sotto il Col de Varda si raggiungono la stazione della seggiovia e il Rifugio Col de Varda con il suo meraviglioso panorama sulle Marmarole, sul Sorapiss, sul Cristallo e su molte altre meravigliose vette.
Misurina si può raggiungere in seggiovia. Proseguendo a piedi, invece, si sale nel bosco per scendere, poi, dolcemente a Misurina, 1752 metri, all'estremità meridionale del lago. Costeggiando il lago verso il Sorapiss si scende al Bivio Dogana Vecchia e si procede verso Cortina tra antichi boschi fino a poco prima del Passo Tre Croci.
Si procede verso i pendii est delle Zimes e degli Orte de Marcuoira e, superati due canaloni, si sale ad un pianoro boscoso e si attraversa un meraviglioso bosco di larici e di abeti. Su roccia attrezzata, poi, e con lunga traversata a mezza costa si giunge al Rifugio al Sorapiss "Alfonso Vandelli", a 1928 metri.
Il Bivacco Emilio Comici sorge alla testa della Busa del Banco, all'estremità nordest del solitario Gruppo del Sorapiss, ai piedi delle colorate pareti della Croda del Fogo, in un ambiente selvaggio, severo e maestoso. Il Rifugio Galassi, meta di questa tappa, fu costruito nel 1913; era un ricovero militare per le esercitazioni alpinistiche delle truppe da montagna. L'esercito lo abbandonò dopo la Prima Guerra Mondiale. È stato ristrutturato nel 1950. Durante l’itinerario di questa tappa si supera anche il Rifugio San Marco.
Il Giorno Quattro prevede un tratto piuttosto impegnativo ma molto divertente su roccia e dirupi, reso sicuro dal Percorso Alpinistico Attrezzato Alfonso Vandelli, sul lato nord del Sorapiss.
Un bel sentiero risale il pendio alle spalle del Rifugio Vandelli verso le Tre Sorelle in direzione di un piano di rocce inclinate da cui inizia il Sentiero Attrezzato Alfonso Vandelli. Superato un caminetto si procede un po' esposti ma assistiti da corda fissa e si raggiungono -sempre con attrezzatura- una cengia esposta e un grande colatoio che conduce ad un'ulteriore cengia che taglia la parete occidentale della Croda del Fogo. Una sorta di ballatoio, poi, conduce ad una larga cengia.
Uscendo dal percorso attrezzato vero e proprio si segue una facile cengia che, tagliando un grande anfiteatro, prosegue fino alla larga cresta nordorientale del monte. Scendendo attraverso dolci pendii si raggiunge una valletta erbosa prima di entrare in un fitto bosco di mughi e raggiungere la Busa del Banco. Da qui si supera un verde canale e si scende al Bivacco "Emilio Comici", a 2000 metri.
Il trekking prosegue con un meraviglioso e panoramico tratto lungo il Percorso Alpinistico Attrezzato Carlo Minazio sui Colli Neri che, conclude il passaggio dal Circo del Sorapiss alla Val di San Vito. Risalendo la valle si raggiunge la vasta Forcella Grande e, superate le verdi pendici con spettacolare vista sulla magnifica Torre dei Sabbioni e sulla Cima Bel Pra si scende nel canale detritico del Giou Scuro.
Scendendo lungo il bosco si giunge in breve all'affascinante Rifugio San Marco, a 1823 metri. Il sentiero dopo avere penetrato il bosco attraversa una scarpata e scende scavalcando le basi ghiaiose della Cima Bel Pra e dello Scotter. Si prosegue fino a Forcella Piccola e, ancora, fino al Rifugio Pietro Galassi, a 2018 metri.
Il Rifugio Antelao, ultimo tra quelli toccati dall'Alta Via delle Dolomiti n. 4, sorge sulla bellissima verde sella di Pradonego, ai piedi delle Crode di San Pietro e concede un panorama impagabile sui monti a sud del Comelico, sul Cridola, sugli Spalti di Toro e Monfalconi, sul Duranno-Cima dei Preti e sulla dorsale sud delle Marmarole centrali. Pieve di Cadore, destinazione finale di questa via, siede su un’ampia sella fra il Col Contras e il Monte Ricco alla confluenza della Val Calda nel Piave. Mette a disposizione dei suoi visitatori infinite offerte artistiche (la città ha dato i natali a Tiziano Vecellio) culturali, turistiche e sportive.
Dal Rifugio Piero Galassi si sale e si attraversa una bastionata fino ad entrare nella morena del Ghiacciaio Inferiore dell'Antelao da cui si raggiunge una immensa lastra di roccia profondamente incisa dalle erosioni e attrezzata con corde. Dalla Forcella del Ghiacciaio dell'Antelao, a ridosso della fronte del ghiacciaio, si attraversa un canale levigato dall'erosione del ghiaccio e si entra nel circo superiore dell'enorme vallone a nord est dell'Antelao.
Si scende fino ad un pianoro per poi entrare in Val d'Oten e proseguire fino alla Forcella Piria. Sotto le Crode di San Pietro si traversa alti sopra il bosco e si scende alla Sella Pradonego e al Rifugio Antelao, a 1796 metri.
Proseguendo, si scende alla Forcella Antracisa, alla Capanna Tita Pancera e a Pieve di Cadore, a 880 metri, dove, al cospetto delle Marmarole e di altre meravigliosi monti carichi di storia che si rispecchiano maestosi nel Lago di Centro Cadore, si conclude l'Alta Via delle Dolomiti n. 4.
€ 2860 - 1 persona
€ 3140 - 2 persone (€ 1570 per persona)
€ 3600 - 3 persone (€ 1200 per persona)
€ 4100 - 4 persone (€ 1025 per persona)
€ 4800 - 5 persone (€ 960 per persona)
€ 5500 - 6 persone (€ 916 per persona)
A questa esperienza possono partecipare tutte le persone di età superiore ai 16 anni, di qualunque livello e preparazione.
Per i minori di 18 anni, se non accompagnati, è necessaria una liberatoria da parte del genitore o del tutore, da consegnare alla guida prima dell’effettuazione dell’escursione.
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La prenotazione di questa esperienza è individuale, con guida alpina dedicata, può essere effettuata per un numero di partecipanti che non eccede il numero massimo consentito.
Il prezzo indicato è riferito all'escursione con guida alpina dedicata ed all’eventuale trasferimento con mezzo privato della guida. Si intende per prenotazioni fino al numero massimo di partecipanti previsto.
Il prezzo indicato include i seguenti servizi:
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